Monday, October 16, 2006

 





Verbicaro:La Casa della vita e dell'amore...
Un libro emozionante e avvincente...va diritto al Cuore
Presentato a Verbicaro, a Roma, a Taggia, a Courmayeur, a Saint-Vincent e in Germania con successo.

"La casa della vita e dell'amore "è un viaggio che racconta storie di donne e di uomini nella loro quotidianità a volte straordinaria a volte marginale, i protagonisti attraversano con passione e dignità tragedie quali la guerra, la povertà, l'emigrazione, la fame, il colera, l'umiliazione, le lotte sociali.
Francesco Silvestri narra il mondo dei perdenti tra amori proibiti, misteri ,sogni, energie soprannaturali, segreti e soprusi nella Verbicaro del secolo appena trascorso.
E' un cammino nella memoria dei luoghi e della vita così come è voluta:passiva ,fredda, silenziosa..., ma su quel cammino, a sorpresa, esplode l'ira contro i potenti, la saggezza popolare, l'amore per le cose semplici.
L'obiettivo è co
mprendere il vissuto di un popolo , la storia e le radici della propria terra che legano il destino dei singoli a quello della comunità.
Un giorno un ragaz
zo ha chiesto a Vittorio Foa:"Io ho vent'anni.Cosa mai mi può dire la memoria storica?.
E Foa gli ha risposto, con la dolcezza che l'ha sempre contraddistinto:"Guardi che la memoria non è quella degli altri.La memoria è fatta di emozioni, di rotture e quindi di intuizioni.Ed è solo con la memoria che lei riesce a pensare a se stesso vedendo gli altri"(...)
"La casa della vita e dell'amore", è un romanzo e non un libro di storia; ma in ogni sua pagina, dietro ogni personaggio, dietro ogni famiglia e nell'intreccio delle varie generazioni, affiorano sempre, immancabilmente, Verbicaro e la sua storia:dunque, la memoria. Memoria che è "lunga" sempre per citare Foa - e che anche in questo libro, com'è giusto, lega il destino dei singoli a quella della comunità, le passioni individuali alla storia collettiva.
Va detto poi che in questo l
ibro c'è innanzitutto la memoria dei luoghi. Dei luoghi che caratterizzano Verbicaro e rendono il suo habitat unico e irripetibile:per via dei suoi vicoli centenari,delle piccole botteghe artigiane, immutate nei secoli, infine per via dei suoi catuji, che a mio parere sono uno splendido monumento all'arte del vino.
Ma c'è anche l'Abatemarco che scorre fra i cedri, gli aranci e gli ulivi; c'è la splendida rocccia di Buonifanti, che dà rifugio alle coppie di innammorati; e c'è, infine, la vendemmia, che è il rito collettivo con cui si celebra un paesaggio agrario fra i più suggestivi.Allo stesso tempo "La casa della vita e dell'amore" riannoda con grande pazienza , lungo tutto il '900, i fili della storia collettiva : recuperando avvenimenti, riti, leggende, racconti, filastrocche e proverbi in cui si è sedimentata nel corso del tempo la memoria delle cose ed in cui si esprime ancora oggi, quasi sempre per via orale , il sentimento popolare, specialmente al Sud.(...)
Comunque, le
grandi tragedie del '900 non hanno impedito alla popolazione di Verbicaro di vivere, di amare e di procreare, nonostante i lutti e le privazioni.E in questo contesto di passioni , molto spesso segreti, che si muovono i personagggi di Francesco Silvestri.Donne soprattutto, che oltre al peso delle tragedie collettive devono sopportare anche il retaggio di una cultura maschilista, che le penalizza e le discrimina. Donne forti e intelligenti oltre che belle, che molto spesso avrebbero meritato un destino migliore. Come d'altronde i loro uomini che sono portatori di ideali più che passioni : uomini integri , tutti d'un pezzo, che lottano e sudano per la loro dignità.(...)
(Amadeo Ricucci, giornalista)

(...) Caro Francesco, Verbicaro ringrazia. La città ti restituisce, in un tenero amorevole sorriso, la più viva gratitudine per aver consegnato frammenti, segmenti del suo passato alla custodia della memoria con gli occhi sempre nuovi dello stupore e della fantasia.
I protagonisti dei tuoi racconti si svelano e si celano sempre vibrando sul sottilissimo confine tra il vero e il rovescio, giugendo in un mondo in cui realtà e finzione si confondono, si intrecciano formando qualcosa di assolutamente leggero e confidenziale.
Poesia, prosa, tra
me, parole isolate, il tutto mescolato con tracce di rossetto e profumo, odori, sapori e suoni diventano cosi efficacissimi strumenti di comunicazione, forse i migliori, e rendono il destinatario partecipe e quindi arrendevole preda di emozioni e sentimenti forti.(...)
I versi scritti su Verbicaro da Claire, la francesina di Nizza, mi hanno riportato con la mente ad altri versi scritti da un poeta africano di cui non ricordo il nome, ma provo a riportarli:
I morti non sono sottoterra...

sono nell'acqua che scorre,
nella libellula che vola,

in una notte di luna piena,
nell'alito di un dolce zefiro,
nella casualità di un incontro,

nella penna dei poeti e dei narratori.
I morti non sono morti...
Il fatto è che amore e poesia hanno il medesimo potere di trasfigurare le cose e le parole, ne modificano il respiro, ne rilevano gli abissi e le corrispondenze più riposte. Allora, narrare per crescere, per conoscere, per capire, Narrare per non morire.
(Rosaria Troisi)

La grande roccia di buonifanti incombe sulle coscienze dei verbicaresi come una specie di sfinge, di pietra filosofale ardente e modulare, sensibile all'evolversi del tempo, ma alla fine sempre uguale a se stessa.
"La casa della vit
a e dell'amore",nuova fatica letteraria di Francesco Silvestri, è un lavoro che, seguendo le direttrici fondamentali che ispirano l'opera dell'autore verbicarese da anni, vieppiù s'arricchisce di nuovi slanci poetici e di una nuova intrigante "vena descrittiva" dove lo sfondo antropologico costante, il raccordo storico raffinato e circostanziato confluiscono in squarci "poetici" di rara bellezza.(...)
Buona parte de
l romanzo è ambientata nella Verbicaro degli anni cinquanta ed al fascino oggettivo di quell'epoca genuina e sanguigna, ancora espressione di uno scenario meridionale sostanzialmente bracciantile ed agro-pastorale, si aggiunge una gran messe di dati antropologici, di raffinate annotazioni "etniche" (in particolare a sfondo magico-rituale) che unite ad esplosioni di sensualità sublimata e vibrante ed a una certa qual componente "antagonista" e ribelle degli slanci amorosi dei personaggi femminili, conferisce al racconto una sorte di sapore magico, di carnale spiritualità di "poesia"pagana.
In questo senso risulta sorprendente, attesa la profonda alterità dei rispettivi campi d'impegno letterario, l'accostabilità dell'opera di Francesco Silvestri a certa produzione letteraria Sudamericana: Pensiamo a Jorge Amado o a Paolo Coelho o, più in generale, ai caratteri d' "Esperando" latino che certo "romanzo" possiede e nei quali ci pare giusto far confluire questo nuovo lavoro di Francesco Silvestri,(...)
(Leon Pantarei,musicista)

Frammenti di scrittura del libro "La casa della vita e dell'amore"

E' una giornata fredda di febbraio, la casa della famiglia Silvestri respirava la magia di un evento intorno al caminetto che consuma la legna di faggio portata da un mulattiere il giorno prima. La fiamma dà l'idea di un ritratto autunnale per i suoi colori rossastri, mentre la mammana è già pronta da un bel pò con tutti i suoi strumenti per aiutare la partoriente padrona di casa a mettere al mondo il suo primogenito. Nell'aria aleggia un sentimento di felicità indescrivibile.
Sui volti dei presenti si legge la bellezza della vita in un mondo di luce e di ombre.
Alberto, nel guardare profondamente la sua dolce moglie, cerca d'immaginare e di modellare la vita della creat
ura che sta per venire alla luce come se lavorasse alla costruzione di un vaso di creta.

Nove mesi d'attesa sono lunghi e snervanti per tutti i familiari, ma soprattutto per la giovane Rosa che aspettava questo momento così bello come un dono d'amore per lei e per il marito Alberto.
La mammana è una donna molto
spiritosa è chiacchierona soprattutto davanti ad un buon bicchiere di vino rosso e a una grigliata di carne di maiale.(...)
Donna Marta intorno al cammino racconta storie d'altri tempi accadute nel povero paese di Verbicaro per colpa di uomini insensibili ai problemi della povera gente.
Ricorda il periodo peggiore della vita del paese, quan
do l'epidemia colerica colpì inesorabilmente tantissime famiglie e i cadaveri di uomini, donne e bambini non si contavano.(...)
La luce soffusa del lampadario rend
eva ancora più irreale l'atmosfera attorno al letto dove ormai il primo vagito acuto e il taglio del cordone ombelicale aveva fatto piangere di gioia tutti i presenti. Rosa, dopo tre ore di travaglio e l'ultimo sforzo, si sente leggera come una gabianella che con le sue ali rasenta le acque dell'oceano, vola verso l'infinito di un universo luminoso mentre nelle pupille dei suoi occhi i colori dell'arcobaleno avvolgono il gioiello della sua esistenza.(...)
La pioggia cade a dirotto su
i tetti delle case mentre l'orologio del campanile della chiesa madre batte le tre, una chiesa del XV secolo con la facciata in pietra.
E' l'edificio di culto più importante di Verbicaro.
Da una stalla del vicolo l'asino dell'anziano Antonio raglia come se partecipasse anch'esso alla festa di casa Silvestri.(...)
Dal capitolo 2

(...)Non dimentica mai che durante il periodo del colera insieme a Silvia era alla testa del corteo dei rivoltosi che con ronche, accette e pali di ferro, si dirigeva verso la sede del municipio al grido di "Vi ammazzeremo tutti". Sono stati momenti drammatici per l'intera popolazione e protagoniste sono state soprattutto le donne.
Silvia tutto pensava di
fare, ma non di trovarsi alla testa di una rivolta sanguinosa, lei che era sempre stat una donna tranquilla, schiva, amante della pace, della lettura e del lavoro.
Purtroppo gli
eventi tragici e le ingiustizie smuovono le coscienze anche delle persone il cui unico scopo della vita è quello di portare avanti i figli.
Davanti allo spettacolo di morte di quei giorni anche Silvia dice basta alla rassegnazione e scatena tutta la sua sovversione repressa contro una classe dirigente corrotta che gestisce il potere con totale indifferenza per il bene collettivo.

Molta gente è persuasa che la causa del morbo è la "puriviredda"sparsa dal sindaco,complici i galantuomini del paese su mandato del governo che vuole decimare una popolazione risultata eccessiva nell'ultima rivelazione del censimento.
Sulla polverina bianca m
essa dai benpensanti amministratori, donna Marte non è stata mai d'accordo. Per lei quel ragionamento era frutto dell'ignoranza perchè sapeva bene che la causa delle morti di tanti innocenti era legata al terribile colera che in tutte le parti del mondo mieteva vittime.(...)
Silvia era una donna passionale sia nella vita privata che in quella pubblica, era molto amata dalla gente per la sua bellezza e la sua sensibilità. Tutti in paese avrebbero dato chi sa cosa per trascorrere dei giorni insieme a lei. Il suo fisico era possente ed era fatta così bene che dava l'idea di un angelo illuminato dalla luce celeste. Nacque sotto un cielo stellato in un giorno in cui in paese una bambina morì affogata in un calderone d'acqua davanti agli occhi dei parenti. Morì che aveva otto anni , era la più piccola di una famiglia povera e numerosa.(...)
Capitolo 3
In una serata d'estate gli occhi penetranti della bella donna ,sotto un cielo diverso, nei pressi della locanda di Savino, incontrano lo sguardo di Andrea, un giovane ritornato da qualche giorno in paese dopo un periodo di assenza. Silvia sorride nel trovarselo davanti, per un periodo di tempo l'ha vissuto solo nell'immaginazione. Lei continua a sorridere a quel giovane amato in paese per la sua vita vissuta tra i libri, artisti, musica, politica e gente di ogni tipo. Hanno in comune l'amore per la libertà e la passione per la conoscenza. Viene stimato per la sua generosità, la sua sensibilità, il suo coraggio e la sua dedizione alla povera gente. E' un rivoltoso in un desrto di coscienze comprate, anche se non tutti comprendono quello che lui vorrebbe far capire alla sua gente.
Il suo carisma, il suo fascino e le sue doti umane hanno colpito anche il cuore di lei. Silvia trema per l'emozioni.(...)
Si ritrovano dopo qualche giorno presso la stessa locanda. Il motivo è ovviamente quello di continuare a raccontarsi cose interessanti. Sembra che siano passati degli anni dal loro incontro. L'ansia e la palpitazione irregolare dei cuori , per un attimo , fa chiudere gli occhi ai due. Quando li riaprono Andrea con un gesto veloce le dona un suo libro con dedica affettuosa.
"Grazie lo legger
ò tutto d'un fiato sono molta curiosa di penetrare ancora nei tuoi ritratti scritti".
E così tra un bicchiere di confidenze v
eloci i due vanno verso i vicoletti annusando gli odori e parlando d'amore sotto le lanterne accese. Il piacere del nuovo è meraviglioso e sorprendente.
La terra fiorisce, un bi
mbo sorride, la donna ascolta la voce dellìuomo che ha accanto e si lascia sedurre sulla soglia della chiesa madre dalle mani carezzanti e dallo sguardo profondo di un essere a cui tremano le labbra per l'emozione. Vagano liberamente e intensamente le loro lingue attraversando qualcosa di meraviglioso per la prima volta in modo diverso. Tutto scompare in quegli istanti di estasi di felicità. Si sentono così diversi e nessuno di loro ha la forza di lasciarsi per la paura di vivere un grande sogno, la paura della fine di un incontro magico.(...)
Capitolo 5

(...) Sentiva il cuore palpitare per l'emozione. Andrea non era come tanti uomini fasulli che vivono per l'abitudine di farlo, schiavi del piacere materiale, che percorrono il sentiero della monotonia. Andrea era speciale. Un arcobaleno di emozioni sempre più intenso le avvolgeva quando le loro labbra si sfioravano e teneramente si donavano al vento.
Il primo scritto che le passa sotto gli occhi la confonde e la commuove.
Lentamente scandisce le parole.
"Ho un gran disordine mentale e una sola immensa luce: la tua solida presenza nella mia vita :Forse è arrivata l'ora di dirti grazie".
"Al mattino il mio pri
mo sorriso è per te. Alla sera il mio ultimo pensiero e per te. Mi affascina saperti così coinvolto. Sei un prezioso regalo che la vita mi ha fatto"!
"Sei una persona fantastica, la sola che è riuscita a rubarmi l'anima".(...)

Negli occhi di Silvia i colori di un tramonto che si spegne lentamente...e ancora una volta lentamente arrotola i suoi tesori e, con nostalgia del passato, li nasconde nello scrigno prezioso mentre il cuore palpita ancora di emozioni contro la pesantezza della vita.(...)
Gli occhi di lui brillano quando i loro corpi si trovano nel letto di una stanza fredda in una casettina all'estrema perifer
ia del paese nel quartiere più antico di Verbicaro, Buonifanti costruito su uno sperone roccioso per motivi difensivi. Forse sarà l'ultima volta con la donna che ama, ma che sa di doverla abbandonare.(...)
La notte passa tra momenti profondi e di immenso piacere erotico... A volte piange per farsi perdonare e a volte non resiste al desiderio di partecipare.
Parole d'amore, emozio
ni, baci passionali e carezze morbose si sprigionano mentre i corpi si donano...ultimi sospiri e ultima urla di una dolcezza infinita...ti amo, ti amo è il canto del cuore di un amore segreto.(...)
"Non ci sono commenti per questa sto
ria d'amore in cui si vive il vero - dice donna Marta - perchè quando si incontra il vero si entra nel mistero della vita. Negli occhi sempre ...fino alla morte , le resterà scolpita la parola " Ti amo"...Tutti coloro che sanno veramente amare prima o poi si incontrano, non importa dove, non importa quando...(...)
Capitolo 11
Al mattino il vicinato come al solit
o si sveglia con i primi canti dei galli e il rumore degli zoccoli dei muli e degli asini.
Nella stalla Vincenzo, già da qualche ora, prepara i suoi muli per andare in montagna a caricare la legna. Accarezza il suo amato puledro nero con cui ha un rapporto d'affetto e di rispetto.
E' un animale con una for
te dose d'intelligenza e di sensibilità e quando sente l'arrivo del padrone inizia a nitrire per la gioia.
I due spesso danno l'impressione di capirsi e di trsmettersi i loro stati d'animo, questo significa che la comunicazione fatta di gesti, di carezze, di sussurri e di affettuosità è possibile anche con l'essere animale che in molte occasioni supera l'uomo per il calore che riesce a sprigionare dai suoi occhi.
Vincenzo confessa al puledro di essere molto stanco per la vita che conduce da quando è ritornato dal fronte. Anche li è stata tutta una sofferenza,
in mezzo alle montagne e ai colpi di mitraglia e di cannoni, ma il senso dell'amor di patria gli davano la forza di sopravvivere al freddo, alla fame e alla paura della morte che in ogni istante lo accompagnava.(...)
L'alba sta per arrivare e con essa la notizia di una disgrazia per la povera Tersa, donna molto amata nel vicinato per la sua gentilezza e la sua disponibilità nei confronti di tutti.(...)

La nave andava, ma lei era sempre assillata dal pensiero di finire in pasto ai pescecani e questa idea di non ritornare neanche da morte nel suo amato paesello la rendeva ancora più sofferente.Pregava tutti i giorni affinchè il viaggio terminase senza causare dolori. Le foto dei suoi figli erano sempre davanti a lei. Con loro parlava, si confessava, li accarezzava e sussurrava loro parole d'amore.(...)
"Non avrei vo
luto partire, non avrei voluto assolutamente, ma per amore nei confronti di vostro padre non ho saputo dire no: non so perchè vi dico tutto questo, forse sarà la paura della grandezza dell'Oceano e i troppi giorni da passare in solitudine tra mare e cielo. Anche i gabbiani l'altro giorno mi hanno dato l'impressione di volare senza allegria come se nell'aria aleggiasse una sinfonia di morte.Vorrei sbagliarmi su tutto perchè la vita è bella, ma non riesco a liberarmi da queste ombre nere che dal giorno della partenza mi stanno facendo compagnia.(...) Che meraviglia vedere nella notte sotto le stelle , l'oceano Atlantico e sentire il canto dell'acqua accompagnato dalle ultime note dell'orchestra di bordo. Teresa scoppiò in un doloroso pianto quando un grande boato sulle note della meravigliosa canzone "Arrivederci Roma" fece esplodere la tragedia in prossimità dell'isola di Nantuchet, a nord di New York, zona di pericolose secche e di fitte nebbie. Le lancette dell'orologio segnavano le ore 2311'18' quando la prua della Stockholm distrusse l'incantesimo dei sogni della bella Tersa...(...) L'ultimo arpeggio mi, fa diesis, mi, re...come un fischio acuto trafigge i timpani e distrugge l'esistenza dell'Andrea Doria baciata da un sole nascente per l'ultima volta.(...)
Capitolo 12
La bella donna di nome Margherita vive in una casa nella parte più alta del paese.
E' un'affascinante,
bella e colta ragazza che all'età di quattordici anni ha lasciato la famiglia per andare a studiare in un collegio di una grande città. La gente del paese la giudica come una poco di buono per la mentalità anticonformista che esterna nei confronti della società, della chiesa, ma soprattutto per il suo abbigliamento molto provocante.
La sua voglia di vivere e l'amore per le cose semplici ancora di più la fanno diventare straordinariamente irresistibile, trascorre intere giornate a parlare con i suoi dieci gatti e con il suo trovatello abbandonato da qualcuno quando era ancora cuccciolo.
La sua sensibilità per gli animali e per le piante l'ha ereditata dalla sua famiglia.
Una famiglia onesta e ben voluta in
paese per disponibilità e il rispetto che portano nei confronti di tutti.(...)
Margherita nel suo giardino davanti casa si prende cura dei dolcissimi gatti, mentre canta una canzone d'amore. Sentire la sua voce fa un cverto effetto ai giovani del vicinato che quasi tutti impazziscono per questa donna fatta veramente in modo superlativo da madre natura.
Ognuno pensa che le p
arole che escono dalla bocca immacolata e rosea di margherita sono il segno che qualcuno di loro sta prendendo posto nel cuore della donna più bella del paese.(...)
Capitolo 17

Quando pensi che è impossibile realizzare il sogno di incontrare la donna che per anni ti ha tormentato, ti ha rubato il sonno, ti ha fatto palpitare, ti ha devastato l'anima e ti farebbe fare le pazzie, allora trovi il coraggio , nel cielo azzurro di una giornata di marzo, di diventare un guerriero d'amore e la forza del dolore ti fa trovare l'attimo giusto per confessare alla stupenda primavera tutto quello che hai sussurrato alle stelle sorridenti, tue amiche notturne a cui hai raccontato l'assenza di una donna sorgente di vita e di bellezza. Una bellezza interiore e fisica che non perdona chi ha la fortuna d'incontrarla lungo il cammino dell'esistenza.(...)
L'attesa dell'arrivo di lei è lunga, ma oggi è il giorno che ha desiderato tanto e ha pensato infinite volte. E' il giorno in cui il cuore del poeta parlerà alla donna dei suoi versi e dei suoi sogni.
L'immagine di lei come un incanto appare da un vico
letto silenzioso avvolto dai colori esplosivi dell'arcobaleno e dal profumo di una rosa viva che dona i suoi petali al vento tenero dell'amore.(...)
Capitolo 18

Il caldo d'agosto rende il paesaggio arido. Da una stradina polverosa alcune donne con delle ceste sul capo passano davanti a misere botteghe e a casette malandate.
nella bott
ega di Salvatore , mani esperte intagliano il legno facendo cucchiai, forchette e bellissime statuine.
"Franciscu l'organettista"che un tempo costruiva zampogne
, oggi si adopera nell'arte della costruzione di organetti. Delle donne dietro i vetri della bottega ricamano, lavorano ai ferri e al telaio mentre altre preparano i " panacieddi", uva passa avvolta in foglie di cedro e i "spannapisci", fichi infilati a spina di pesce in un pezzo di canna. Dalla bottega del fornaio il profumo tipico della "pitta migjina"impregna del suo buon profumo tutti i vicoli di Buonifanti.
Una donna e un uomo sulle gradinate della piazzetta della mado
nna della neve con sguardi appagati e pieni di felicità, dopo una vita non banale, immergono i loro occhi nell'azzurro dell'oceano, sull'immagine di una creatura dai lineamenti indios. E' arrivato il momento di festeggiare la nascente esistenza di una primavera desiderata pienamente e portata da un vento invisibile dopo tre lunghi anni.
Voci, emozioni, respiri, lacrime, sorrisi...mescolati alla bellezza di un'immagine che ritrae una creatura dai capelli di luna e dagli occhi come chicchi di caffè, sprigionano la magia di un dono d'amore e la realizzazione di un de
siderio colmo di una luce immensa.(...) "Si. è vero un grande sogno di un antica speranza sta per avverarsi...questa bellissima creatura è nostra figlia".(...)
La luce di un mondo sconosciuto si scatena nell'animo della bimba quando nei suoi occhi penetra l'immagine della csa della vita e dell'amore e di Verbicaro.
Le porte si aprono e la rondine spicca il primo volo nel cielo tr
a sogni infiniti...Calpesta la nuova terra a passi veloci per bere altri sorrisi e saziarsi di altri respiri d'amore.(...)
Capitolo 20
(...) Sono tutti attenti nel momento in cui C
laire, innocente come una bambina, recita a memoria la poesia:
Verbicaro...coabitazione del vivo con il morto...
cedri di cemento...tempo senza mossa

Significante...lenti andate e ritor
ni...
La sera ...alle 22 in file di tre, quattro, sette
...d'estate ...tessuti di sedie fuori...
Bocche di uomini arricchite...di sguardi che guardano...

guardano di nuovo...te che stai guardando...cadenti caselle
Fragili...del tempo sot
to controllo...grappoli di peperoni...
e le scale che trema
no...sotto il peso delle ceste di fichi bianchi...
paese succhiato dalla pietra...

bocche di uomini, sguardi ...

le file di sedie lasciano le tracce...delle loro mani sulle mura...
scale della mattina, scale per la sera... spronando la pietra, polvere, cemento...
attivo contributo del morto...alla vita dei vivi...
cemento soprattu
tto e poi polvere.
Gli occhi degli amici pieni di commozione penetra
no lo sguardo dell'artista francese che ha trovato unico e particolare il centro storico dall'architettura povera, ma dalla bellezza aspra e originale.(...)
Capitolo20
(...)...I maschi si dividevano in due categorie :la prima era quella che ammirrava la tua onestà, la tua tenacia, la tua vulcanicità e il tuo cervello pensante e ribelle, la seconda era quella che sparlava di te per ogni tua iniziativa, per ogni tuo movimento, per le tue conoscenze in giro per mondo, per tutto quello che esprimevi. A questa categoria appartengono gli invidiosi e i frustrati. poverini sono quelli che soffrono nel vedere che al mondo esistono persone semplici e oneste che hanno oltrepassato i confini del paesello senza farsi corrompere e con enormi sacrifici.
Ritornando al discorso di prima, dicevo che capii subito...e subito scattò in me la scintilla in questo nostro rapporto d'amore. La p
aura di provare amore per un uomo due volte sposato, spesso mi crea grossi conflitti e mi pone tanti punti interrogativi sul nostro futuro. Ma, mai dire mai...tutto è possibile se dentro c'è qualcosa di vero che sorregge i cuori che si danno il pane dell'amore e della vita".
Nella frusciante pioggia, mentre lei scivola vicino alle labbra di lui, un bacio infinito suggella la passione di un amore da sogno. Perduto il dominio della lingua, delle mani e del corpo, un giglio impazzisce nella stalla di Ludovico.
Il giglio santo immerso nel bosco incantato ritma al rallentatore un'andatura da rompere i timpani, tra le colline di un seno gen
eroso sussulti di gioia e di piacere volano nei venti implacabili di una notte indimenticabile. Baci e gemiti sotto i colpi del tempo.
"Ti amo gioia e ho tanto fiducia in te. Vero che non mi deluderai mai?

Catturati dalla felicità, lacrime di miele scendono sul corpo bianco scolpito a meraviglia. La luce della lampada fa risplendere l'insolita bellezza della bella Assunta quando lo sguardo di mario diventa un raggio senza fine.
La conversazione riprende vivace dopo i cantici d'amore ...quando alcuni passanti, per ripararsi dalla pioggia, si fermano nella nicchia vicina alla stalla. Parlano dei risparmi dei verbicaresi, delle figlie che amoreggiano nelle 'vanedde' senza luce, dei sogni di entrare a far parte del mondo dei proprietari ricchi e di far sposare le loro figlie con ragazzi di buon partito. Sogni ambiziosi di uomini vinti che sottomessi camminnano nel deserto della speranza che non c'è, quella speranza che va oltre la dea della ricchezza materiale: la dea della conoscenza e del sapere di uomini veri.
Le voci rimbombano come suon
i di tamburi nelle orecchie di Assunta e mario che ascoltano con interesse i ragionamenti dei loro paesani.(...)
Capitolo 22
Una giornata di nebbia, nei vicoli silenziosi di Verbicaro una donna bella guarda indietro nel tempo...tra le foglie appassite coglie un fiore appena sbocciato e si ricorda del momento in cui de
cise di scrivere su una foglia secca le sue ultime parole d'amore...(...)
Lei aveva assaporato attraverso quell'uomo e la sua resistenza l
a propria voce e il valore della vita, la vita non sterile, la vita concepita come una danza tribale, come una grande speranza che non uccide l'amore.
Capitolo 23

Voci, suoni, e brindisi dal "catuvu"di Vittorio. I vicoli del paese profumano di sogni estivi.
Le anziane sull'uscio di casa parlano con nostalgia di antichi ricordi, una donna dai capelli neri, dalla bellezza da ninfa e dalle carni splendid
e, fiammeggia con i suoi occhi, mentre maneggia pomodori tra persone saggie e bimbi mormoranti.
Un mulino deserto narra la memoria attraverso le ragnatele e il soffitto cadente , sulla piazza del paese rumoreggiano lingue piene di veleni danzando tra malvagi e dannati.
Il vento d'amore accarezza le anime di amanti lontane.
Crudeli pensieri di abbandono volano nel cielo dell'o
rrore e aleggia nell'aria l'infanzia sepolta.Tra muri di pietra la vita del silenzio e delle catastrofi...Pentimenti e gridi di fango soffocano l'amicizia indefinita dell'amore in fiamme. Voci di morte stringono cuori traditi. Rabbia , noia e cadaveri sotto il cielo dell'inferno . Ubriachi divorano la vita senza senso. Tamburi dai suoni amabili e fanciulle fiorite danzano la tarantella. Infiniti colori nella luna di miele ritmano canti di morte.
Verbicaro dallo sguardo fiero e armonioso , tra lampi di sole e lampi di tenebre, sveglia ed esalta dolci ricordi di stalle, di campi, di rivolte, di riti, di locande, di lamenti, di suoni, di fiori, di cuori, di vini, di sapori, di smarrimenti e di amori implacabili.Parole di banditori rapiscono Francesco mentre insegue il raro e l'infinito dell'arcobaleno nella valle, sui monti e negli invisibili veli del piacere. Candidi denti mordono labbra di stelle innamorate dal corpo incantevole che leggero, leggero danzava sui prati tra profumi di magnolie e sospiri notturni. Un fiore sui seni ara e semina baci sugli occhi che spargono amore.(...) La terra dalle radici profonde , amata e maltrattata da bocche e da sguardi induriti , sincera , appassionata canta lodi agli uomini e alle donne orgogliose della loro appartenenza tra le pietre che avvolgono le radici del cuore.(...)
Dalla finestra di fronte alla 'putija d'u scarparo', Tommaso 'u
poeta conta i passanti che vanno a messa, guarda za Maria che chiama i gatti del vicinato: 'misci, misci, misci e i movimenti du scarparo che aggiusta le "zaricchie".
Prova irritazione e sgomento quando pens
a ai tanti nati vinti e al grigiore di tanti esseri, creature inghiottite dal corpo, creature con l'anima dagli sguardi di ghiaccio senza voce e senza memoria che camminano nel vuoto tra statue di marmo e figure di pietre.(...) Sottovoce, nei bar dai sapori antichi, voci luttuose raccontano e liberano i rimorsi, l'alcol scende e brucia i peccati.(...)
Luci dal cielo illuminano l'anima fantastica di un eterno amore, qualunque cosa accada...Verbicaro sarà la casa della vita e dell'amore.


"La casa della vita e dell'amore"ed. Periferia

"Un libro importante...pagine di Fontamara me
moria.Si potrebbe lavorare per far diventare un film questa storia coinvolgente"
( Carlo Lizzani, Regista)


"Legare il destino dei singoli a quello della comunità, è il senso della vita!
(Saverio Tutino, Giornalista- Scrittore)

"Un libro dal sapore magico"
(Salvatore
Perugini, Sindaco di Cosenza)

"Un romanzo armonioso, vero e toccante"

(Giada Desideri, attrice)


"Un bellissimo viaggio scritto con i colori dell'anima"
(Lorenzo Barl
a, Sindaco di Taggia)

"Struggente perchè apre il cuore di una terra benefica"
(Mario Borgia, Sindaco di Saint-Vin
cent)

" E' molto bello, bravo mi piace"
(Valentina Pace, attrice)


"Avvolge in una romantica atmosfera nostalgica,

ma piena di forza e voglia di cambiamento.
Straordinario"
(Simona Negri)


"Un libro di qualità"
( Raul Rossetti, scrittore)


"Ricercato nella concezione della scrittura, puntuale nella ricostruzione"
(Pasqualino pandullo, Rai Tre)

" L'ho letto tutto d'un fiato, è un ottimo lavoro narrativo
hai saputo raccontare in un linguaggio raffinato e semplice
la storia corale di Verbicaro, fatto di sguardi che rigenerano
la vita"

(Renato Curcio, Sociologo)


"Scrittura coinvolgente, per me è

un capolavoro"

(Helen Casella)


"Mi è piaciuta molto la storia al tempo del colera

tra Silvia ed Andrea"

(Marianna Di Giorno)


"Un ottimo libro. Un mondo che ti segue
sempre nei ricordi"
(Donatella Laudadio,Ass.Prov. Cosenza)

" L'ho divorato, mi ha appassionato"

( Vincenzo Cirimele)

"Veramente bello...per me è stato come una droga"

(Grazia Papa)

" Va diritto al Cuore"
(Sara Arieta)


"...mi ha aiutato a guardare e capire.

vedere e sentire, soffrire e gioire, ad amare l'amore.
(Giuseppe Bloise)

"Un documento storico di grande importanza"
(Francesco Cirillo, giornalista)

"Vero e profondo"
(Raffaella Zanichelli, docente)

"E' un libro completo"
(Antonella Casella)

"In questo romanzo ho letto un erotismo che avevo colto

solo nelle pagine dei grandi della letteratura italiana,come
Giovanni Boccaccio e Pietro Aretino"
(Luciana Farace, laureata in lettere)


" L'antropologico e il poetico si uniscono"

( Tania Paolino, giornalista)


" Francesco esprime con questo libro tutta la sensibilità
di chi avverte l'impegno nei confronti dell'eredità di una
tradizione e la volontà di farla dialogare con la scena
dell'Italia contemporanea"
(Grazia Tiezzi, ricercatrice all'Università di Parigi)

"Un ottimo lavoro, sulla strada della vita e dell'amore"...
(Alessandra Iannotti)

"Francesco sto rileggendo il tuo libro ...

hai scritto frasi che mi fanno piangere.

Complimenti con tutto il cuore...sei un fenomeno"

(Salvatore Papa - Germania)


"Nel romanzo di Francesco Silvestri c'è un forte intreccio tra i valori vissuti, gli ideali, l'impegno culturale e di vita.Ciò che la scuola dovrebbe e non sempre riesce a coniugare. Una compenetrazione tra teoria e pratica, cultura e vita. I ragazzi lo hanno sentito molto vicino ai loro interessi, ai loro valori."(Maria Biagini,Docente di filosofia al Liceo Scientifico di Saint-Vincent)

Caro Francesco,
ho letto con piacere e interesse il tuo ultimo libro di narrativa, "la casa della vita e dell'amore", che trovo, nella sua autenticità e semplicità, particolarmente efficace nel rappresentare una condizione umana e sociale. Quella di un antico paese del profondo Sud. Ricco di sfaccettature e di significati . Quel che più ho apprezzato è la freschezza dello stile. Lo sguardo con cui segue le vicende, le feste, gli amori,
le tradizioni, gli aspetti culturali e religiosi, i vizi, le emigrazioni, i pettegolezzi, le proiezioni di film come "Via col vento", le nascite, le morti, insomma la vita di Verbicaro in un lungo arco storico.Insomma qualcosa di fresco , di originale, di felicemente tratteggiato.
E che sorpresa apprendere che in un paese, che potrebbe sembrare sessuorepresso, invece possono, spesso, molto spesso bocciare storie di travolgente passione erotica, addirittura boccaccesche.
Francesco, anche se gli spunti critici non mancano, i tuoi concittadini non potranno che renderti onore per questo tuo bel contributo alla loro storia.(Giuseppe Ferrara, Regista)

" Tre aggettivi per definire il libro di Francesco: semplice, appassionato, coinvolgente.

Semplice, perchè si offre ad una lettura lineare e raffinata.
Appassionato, perchè cattura la mente del lettore nel voler assaporare e conoscere, la realtà e la verità d'altri tempi...(Giuseppina Cirimele)

Il libro mi ha appassionato davvero, lho divorato in due giorni.
La cosa che più ho apprezzato è stato il li
nguaggio semplice e scorrevole (per come intendeva Dante, la semplicità è il massimo dell'arte) e l'acuratezza nel descrivere quello che era, ma che secondo me permane, la mentalità "paesana".
Il momento più interessante del libro è la storia di Mar
io e Assunta: questa "coppia ribelle" che decide di andare contro tutti i pregiudizi della gente, dando una preziosa lezione morale.
Stilisticamente ho giudicato esemplari le descrizioni delle vicende erotiche: trasmet
tono emozioni davvero belle, senza cadere nel volgare o nello spropositato.
Valutando da un altro punto di vista ho notato
il ripetersi molto incalzante di alcune parole o espressioni come bella ( che magari nella descrizione del personaggio femminile si ripete molto) e la parola vissuto che appare nel libro molte volte e, in alcuni capitoli , a distanza di poche righe.
in complesso il libro è accurato nelle descrizioni dei luoghi e delle vie di Verbicaro e nel posizionamento cronologico nell'intreccio delle varei sequenze.
Sarebbe bello provare a girare un film sulla base del libro, anche se servirebbe l'intero
autobus di Miss Italia, le ragazze e le donne del libro sono tutte delle Cleopatra! (Vincenzo Cirimele, studente)


Caro Francesco,
Ho letto "La casa della vita e dell'amore" e come già sai mi è piaciuto molto.
E' un libro generoso perchè ricco di storie, tutte inte
ressante.
Non sono solo romanzi brevi, attraverso
i racconti traspaiono i temi più importanti della vita: famiglia, lavoro, religione, amore, sesso, politica.
Quindi è un libro completo perchè ha alme
no due piani di lettura: il romanzo e la riflessione.
E' un libro genuinamente generoso perchè difronte alla tua raccolta di stori
e potevi decidere di ricreare almeno due o tre libri invece che uno solo, anche se sono convinta che la maggior parte delle storie narrate meriterebbe un singolo approfondimento.
Ho apprezzato la ricerca storica. le fonti orali di cui ti sei principalmente servito richiedono pazienza e capacità di ascolto , di ascolto attivo; non ha
i semplicemente trascritto, ma hai saputo reinterpretare e ridare vita ai racconti che hai accolto.
L'uso del dialetto e la capacità descrittiva restituisco
no l'atmosfera di una Verbicaro che tanti anni fa ho conosciuto per mano a mio padre.
E' anche un libro fotografico. Leggendolo mi sembrava di rivedere le case com'erano trenta anni fa, le strade, gli uomini appoggiati ai muretti, le donne che passano...
Caro Francesco, la cosa che ho app
rezzato di più nel tuo libro è il modo in cui racconti l'attaccamento alle radici:non è una romantica visione del "paesello": Tanti dei tuoi personaggi se ne vanno o comunque prendono le distanze da ciò che a loro non va.
Chi torna non lo fa perchè è privo di alternativa e nemmen
o perchè nega ciò che ha trovato altrove, ma per scelta matura e consapevole.
...e in attesa del prossimo romanzo ti saluto con affetto. (Antonella Casella)

Caro Francesco,
ho letto il tuo libro con grande piacer, ti ringraz
io, per aver ricordato nelle pagine la nostra amicizia sempre più forte, che ormai dura da quindici anni.
Il libro è un inno a Verbicaro e sono pagine scritte con il cuore verso il paese che ami.
Verbicaro, che anch'io amo da sempre, qui è can
tata e par di vederla mentre tu descrivi le viuzze, la chiesa, il "mio" monumento ai caduti, che ho fatto conoscere a Italia, tanto è vero e bello. Ritrovo anche conoscenti simpatici tra i personaggi.
E' un libro di qualità! Io sapevo che avevi queste capacità ecco perchè ti raccomandavo di scrivere. E' un' opera che avrà il successo che merita, perchè sei un'artista che Vale.
Ci vediamo a Pieve Santo Stefano il 10 sett. e anche lì insisterò che tu co
ntinui a scrivere.
(Raul Rossetti, Scrittore)

Grobottwar- Germania

Carissimo Francesco,
alcuni giorni fa ho finito di leggere il tuo
libro. E' un libro molto denso, riesci a descrivere quasi tutti i sentimenti umani ( dalla nascita fino alla morte), tutti i pensieri principali dell'uomo e nello stesso tempo racconti tutta la storia di Verbicaro. Non è un libro che si può leggere ad un tratto perchè i dettagli sono troppo importanti, pesanti,: Il libro mi è piaciuto tanto. Anche perchè si sente tra le righe che sei un uomo intelligente pieno di sentimenti che non ama rimanere alla superficie delle cose degli essei umani.
Il mio soggiorno a Verbicaro è stato molto bello, la vostra ospitalità è proprio travolgente: Ci penso spesso: Sono felice che c'è questo
gemellaggio!(...)
(Beatrix Lampey)




Caro Francesco,
oggi dopo aver letto per la seconda volta il tuo libro posso esporti le mie considerazioni.
Innanzi tutto io lo considero un omaggio per tutti i Verbicaresi, me compresa, perchè con molta semplicità hai narrato le varie tradizion
i che ancora oggi si conservano dal nostro passato. Il modo in cui hai descritto i momenti quotidiani, per chi non vive qui, fanno pensare a qualcosa di molto atavico o che si verifica solo nelle favole, ma per fortuna questo non è vero perchè rigo dopo rigo ci si accorge che le case, le tradizioni, la memoria e i vicoli sono quelli del nostro paese attuale.
Magari quando ci capiterà di trovarci nei luoghi da te descritt, immagineremo le storie d'amore nate in essi, diventando protagonisti reali o fittizi.
Spesso nella vita quotidi
ana si tralasciano cose che invece tu hai saputo cogliere come il sorriso di un bimbo, il volo degli ucelli, le giornate di sole, i detti verbicaresi che molti giovani come me ancora non conoscono.
Poi ogni pagina tira a leggere un'altra perchè rende partecipe dell'amore, della gioia, del calore e dei problemi dei protagonisti che pur
infrangendo le regole dettate dalla tradizione, mirano a raggiungere i loro sogni come la vicenda di Mario e Assunta.
E' vero mai dire mai!
La storia che mi ha colpito maggiormente d
urante la prima lettura è stat quella di Silvia e Andrea, un momento particolare che può succedere a tutti; mentre durante la seconda lettura mi ha commosso la tragedia dell'Andrea Doria e le promonizioni di Maria.
Forse la prossima volta, qualcos'altro stimolerà la mia mente. Di sicuro posso dirti che è un libro da cui si ha molto da imp
arare e che nessuno riuscirà a dimenticare facilmente perchè va diritto al Cuore.
Con le parole hai saputo far volare il lettore sui tetti delle case, farli spiare nelle abitazioni e vivere i vari attimi dell'altro, facendoli atterrare ogni qualvolta ci si è sentiti protagonisti.
Io ho spesso provato le sensazioni d
i toccare i vari oggetti con le mani, di sfiorare qualche luogo caratteristico e di provare le emozioni descritte.
E' un qualcosa di inspiegabile che ti entra dentro, ti rende partecipe al cento per cento per poi lasciarti immerso in questa vita straordinaria basata soprattutto sull'amore.

...E' semplicemente incantevo
le.
(Sara Arieta)



Presentazione
del libro "La casa della vita e dell'amore", in piazza a Verbicaro.Foto
da sx: Leon Pantarei (Musi
cista), Carmine Cirimele , Sindaco di Verbicaro, Salvatore Perugini
Sindaco di Cosenza, Carmine De Filippo, Ass. cult., Francesco Silvestri, autore del libro,

Maria Silvestri, docente, Mario Rusca, Regista-scrittore, Rosaria Troisi, scrittrice e Romano
De
Grazia , Magistrato.


Presentazione d
el libro " La casa della vita e dell'amore " a Roma, nella sala dell'Istituto
di Cinematografia "R.Rossellini".
Foto da dx Carlo Lizzani, Regista, Saverio Tu
tino, giornalista-scrittore, Massimiliano Colli,
giornalista Rai e Francesco Silvestr
i,autore del libro)




Presentazione del libro
in Germania.

Oberstenfeld, foto :Sx Reinhard - Sindaco della cittadina tedesca, gemellata
con Verbicaro, Francesco Silvestri, autore del libro, Teresa Tuoto , vice Pres. ass. tedesca
" I verbicaresi" e Franco Riccetti , Presidente Ass. " I verbicaresi" in Germania.












"La provincia cosentina" -
Il libro di Francesco Silvestri al ritorno dai salotti romani.
"Un successo davvero imprevisto. Niente da togliere alle manifestazioni di Taggia e Saint- Vincent, dove mesi fa ho pure presentato il mio ultimo lavoro, ma quella di Roma ha rappresentato un salto di qualità". L'iniziativa, possibile anche grazie a i patrocini del Municipio 11 di roma, degli assessorati alla Cultura e alle politiche giovanili della provincia di Cosenza, l'iniziativa ha registrato la partecipazione , come previsto, di numerosi nomi del mondo della cultura, della politica, dello spettacolo.(...)


"La provincia cosentina" 06/11/2004- La casa della vita e dell'amore "
è il titolo dell'opera presentata dinanzi al Sindaco di Saint-Vincent
Un libro a volte può riallacciare legami, creare nuove relazioni più di quanto facciano le parole dette, i contatti diretti. "La casa della vita e dell'amore" di Francesco Silvestri , che dopo l'esperienza a Taggia, in Liguria, è stato presentato nei giorni scorsi a Saint-Vincent.
La manifestazione, organizzata dal comune valdostano, si è svolta nella sala consiliare alla presenza di numerosi ospiti:naturalmente l'a
utore, poi , Mario Borgia, Sindaco di Saint-Vincent, Raul Rossetti, scrittore piemontese che pubblica per l'Einaudi, Antonio Grosso, assesore al Comune di Courmayeur, Mario rusca, scrittore e regista, la studentessa Luana Brizzi, figlia di verbicaresi che ha curato nella sua scuola il progetto di lettura del libro e durante la serata di presentazione ha letto e commentato brani dello stesso.Il Sindaco Borgia soprattutto si è detto meravigliato e nello stesso tempo contento di vedere come non mai una sala consiliare così affollata.(Tania Paolino)

"La provincia cosentina " 14/06/06- Il giornalista Francesco Silvestri ha presentato il suo libro al Liceo Scientifico di Saint-Vincent
Può accadere che un libro riallacci legami interrotti. O, in tempi come questi, in cui è prossimo il referendum sulla cosidetta devolution, unisca il sud e il nord dell'Italia a parlare di "questione meridionale" e "questione settendrionale", di sviluppo e sottosviluppo, di unità nella diversità. E' il caso de "La casa della vita e dell'amore" presentato dall'autore presso il liceo scientifico di Saint-Vincent, in un incontro con la quinta classe organizzato dalla docente di filosofia e storia Maria Biagini. Gli studenti nell'ultimo scorcio di anno scolastico l'hanno letto e approfondito, ma è già nell'aria il progetto per un
a sceneggiatura teatrale. maria Biagini ha presentto il libro utilizzando parole dense, avvincenti, dimostrando lei per prima di averne scandagkiando ogni anfratto e da questo aver portato in superficie tratti del nostro meridione finora sconosciuti o figli di troppo facili luoghi comuni. " Nel romanzo di Francesco Silvestri c'è un forte intreccio tra i valori vissuti, gli ideali, l'impegno culturale e di vita - ha detto- ciò che la scuola dovrebbe e non sempre riesce a coniugare. Una compenetrazione tra teoria e pratica , cultura e vita, approfondita dagli studenti in soli due moduli scolastici. Il contrasto tra l'armonia della pietra e gli scorci di Verbicaro rendono il libro pregno di un realismo dinamico tutto interiore , che si realizza in progetto, scelta di vita".
La docente ha affermato, inoltre, che la lettura e l'incontro diretto con l'autore
rappresentano per i suoi alunni un importante ricordo della licenza liceale: Ciò che colpisce in Silvestri è il suo non essere affatto cattedratico, la perfetta corrispondenza tra ciò che scrive e ciò che è come persona . I ragazzi lo hanno sentito molto vicino ai loro interessi , ai loro valori."

"Alle Radici del cuore" omaggio all'opera di Francesco Silvestri
"Alle radici del cuore" è l'evento con cui è stato presentato il film del regista Mario Rusca tratto dal romanzo"La casa della vita e dell'amore".Il film presentato a Verbicaro nell'ambito della serata dei cortometraggi, rappresenta un viaggio sul cammino della memoria. Cattura immagini di rara bellezza nei luoghi in cui il vissuto di un popolo viene ancora oggi narrato, attraverso le immagini, tra sorrisi, frammenti, segmenti, percorsi, riti, credenze vive, suoni, parole e silenzi.(...) Ma il filmato su verbicaro vuole essere soprattutto un omaggio a Francesco Silvestri per il suo impegno , il suo percorso, la
sua sensibilità e il suo amore per la sua terra.(Il Quotidiano 20/10/2006)


Dal libro "La casa della vita e dell'amore ."

Natale a Villa Letizi
a...
...La legna arde quando la figlia giovanissima della signora Maria Teresa annuncia l'arrivo della signora Hilde Guevara.
L'ingresso per l'occasione è abbellito con foto della rivoluzione cubana.La voce di Francisco Repilado "Compay Segun
do" con la chitarra, il tres e il clarinetto si esibisce infondendo passione ed energia alla musica con il brano "A la casa de la trova".
Hilde circondata da un regista e da un mitico fotografo cubano prende posto intorno al tavolo e si presenta alla dolce Maria Grazia, a Piero lo straniero, alla giovane comunista Niki, al giornalista venuto dal sud e a tutti gli altri.(...)



Foto .(Francesco Silvestri intervista Hilde Guevara, figlia del Che)

A mia figlia Natalia e ai suoi splendidi occhi che donano amore


Ringrazio con il cuore tutti coloro che in questi anni della mia vita hanno colto il mio vissuto, mi hanno confidato i segreti delle loro vite e mi hanno voluto bene.Con i colori dell'anima "Io sarò sempre dentro di voi e voi sarete sempre dentro di me...non saremo mai soli".



Ogni istante si dissolve in un soffio trasformandosi immediatamente in passato, la realtà è effimera e transitoria, pura nostalgia.
Con l'aiuto di queste fotografie e di queste pagine tengo vivi i ricordi;
sono il punto fermo di una verità labile, che è pur sempre verità,
attestano che questi eventi hanno avuto luogo e che questi personaggi
sono transitati per il mio destino.
(Isabel Allende)




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